0 commenti

LAUREE SOTTO LE TENDE

Suona un po' come "sotto le stelle", ma anche l'idea di dormire sotto le stelle, di questi tempi, ha acquistato un significato sinistro.
Come nei cliché dei film, il senso di comunanza e di solidarietà ha reso i brindisi sotto le tende (e sotto la pioggia) una festa vecchio stile, tipo dopoguerra.
E i genitori dei fidanzati si concoscono in situazioni impreviste...
Ma si crea anche una frattura: tra quelli che "quella notte" c'erano e gli altri.
E la frattura non risparmia genitori e figli, fratelli e sorelle, etc...
Io, per esempio, non c'ero. E questo mi toglie qualche diritto sul poter essere nervosa e preoccupata. Forse è giusto.
Aspetto fiduciosa l'apocalisse!

0 commenti

CHIUSO PER RISTRUTTURAZIONE

Causa terremoto, il blog aspetterà argomenti più piacevoli.
E ricordate, non mettetevi a discutere con uno stupido, la gente che ascolta potrebbe non notare la differenza tra voi due.

1 commenti

La verità

vorrei sottoporvi un paio di considerazioni sulla verità.
Mi raccomando commentate e commentate!
Avete mai notato come la percentuale in cui siete sinceri con una persona non corrisponde quasi mai con il ritorno in termini di fiducia? (e qui, pochi e infedeli amici, vi prego di confortarmi con una smentita!)
Ogni tanto si ha la fortuna di incontrare persone che, grazie all'approfondimento della conoscenza, o semplicemente grazie alla loro intelligenza, intuiscono quel 5-6% che tenete celato
(questo vi fa capire che per i bugiardi cronici il discorso non vale...o forse sì?)
Allora si crea una specie di accordo tacito, in cui uno non chiede, l'altro non dice, ma si sa che entrambi sanno tutto. Se non saltano i nervi dell'uno o dell'altro, è una simbiosi perfetta.
Poi c'è l'accoppiata altrettanto simbiotica bugiardo/a VS. martire, in cui il giudizio dal di fuori è spesso: "Poveretto/a (oppure stupido/a, a seconda....) non le vede tutte le corna che c'ha in testa?(oppure: che l'amico è un delinquente? oppure: che la nonna si gioca la pensione? e così via)
Da parte mia, ho sempre pensato che chi interpreta il ruolo del martire lo sa benissimo quello che finge di non sapere, ma sa anche che è una cosa talmente nota al mondo che l'unica posizione da tenere è...ben eretta, che sulla schiena cose come le corna o i debiti pesano!
Poi c'è il classico caso del metttere le mani avanti:
"No, guarda, se proprio devi fare qualcosa che sai che non mi piace e non me ne accorgo, non me lo dire! Preferisco non sapere!" Le motivazioni di tale posizione possono essere plurime, non è il caso di disquisirne. Pigrizia, attaccamento morboso alla tranquillità, semplice menefreghismo....
Infine, c'è l'ancor più classico caso: "Fai ciò che vuoi, BASTA CHE ME LO DICI!" che si potrebbe tradurre con: finché mi fai sentire che non ho perso il controllo su di te, il resto mi sta bene.
Poi c'è il caso estremo, il caso " Devi dirmi tutto, e assaggerai la mia ira!"
Si potrebbe credere che questo caso estremo sia il più intimo con la Verità, intesa come verità oggettiva (se ancora credete che esista), ma invece riserva delle sorprese.
Perché l'estremismo di una posizione, in tutti i campi della vita, sconfina quasi sempre nel fanatismo. Per cui la Verità diventa una fede, un credo.
E come tutte le divinità, assume caratteristiche misteriose da decifrare.
Cosa se ne sa, di questa dea? Che è una sola, inequivocabile.
Ma colui che ci crede, e indottrina l'altro con la sua religione, finisce per sentirsi, diciamo, il sacerdote della situazione.
Colui che solo in teoria si definisce pari agli altri uomini, ma nella realtà poi si sente una spanna più vicino alla luce divina.
E immaginate di essere quel sacerdote: se ci fosse una disquisizione con un contadino, ateo, su chi sia effettivamente Dio, dove si trovi, etcc...., non avreste l'assoluta certezza di essere VOI nel giusto?
Per cui, nella ricerca ansiosa e implacabile della verità, colui che la pretende finirà per non riconoscerla quando se la trovi davanti, come in tutte le favolette morali non si riconosce l'angelo incarnato nel barbone.
Sapete perché? PERCHE' LA VERITA' NON E' MAI COME CE L'ASPETTIAMO.
Per cui direi che mettere da parte i miti, le religioni, gli stereotipi, è sempre una buona cosa, perché ci permette di vedere quello che abbiamo di fronte a noi per quello che è, piacevole o meno.
Detto ciò, concluderei sottolineando che NE HO BEN DONDE DI SIFFATTE CIUFFOLE!

0 commenti

La cioccolata fondente Novi

Vorrei dedicare due parole all'estatico assaggio or ora impalatomi (nel senso del palato, da oggi in poi mi do' alle licenze poetiche...) del fondente nero Novi, sceltomi nella elitaria declinazione dell'88%.
Al contatto papillare, il primissimo istintuale pensiero è:
"Azz! LO SAPEVO, ERA MEGLIO IL 75%!"
ma poi il regale palato si scuote da tal considerazione indegnamente proletaria e si addentra nelle note gustative destinate a pochi eletti in grado di percepirle...
potrei discorrere per ore dell'aromatico cacao nelle note alte, dei delicati tocchi di vaniglia in quelle basse...ma che mi spreco a fare?
Comprat', Magnat', Esclamat'! che fate prima.