tappa 01: Kavos-Vitalades

Usciamo dalla cena a Kavos un po' storditi per aver dovuto schivare i PR delle taverne che, pur di convincerti a mangiare da loro, erano pronti a sedarti e trascinarti dentro.
Eh, gli effetti collaterali di essere piu' o meno i due soli turisti. O almeno i due soli sobri.
La serata a Kavos diventa surreale quando, a un orario prestabilito, tutti i locali sparano musica tecno a volumi inenarrabili VERSO LA STRADA, peccato che stiano distanti circa 5 cm l'uno dall'altro.
 Pero' finalmente abbiamo capito che uomini e donne in realta' non si incontrano mai, dato che i primi stanno tutti in un locale a ubriacarsi, le seconde stanno tutte in un altro locale-vetrina in cui c'e' un palo per la lap-dance che usano con disinvoltura etilica.
Insomma la mattina partiamo da Kavos lasciando con dispiacere Dimitri e il suo favoloso resort, con la sua benedizione "You are mad...but in a good way".
Attraversiamo spiagge deserte circondate da natura selvaggia, tra ulivi e antichi monasteri diroccati.
Facciamo incontri surreali: il venditore di vino che gira con camioncino, botti e imbuti (o forse vendeva proprio 'MBBUTI???),  un tizio che ci ferma apposta per chiederci se vogliamo fotografarlo (no, grazie), al tizio che ci grida con la massima convinzione "Inglish! Inglish!" (no, I'm sorry), la signora del bar in riva al fiume che mi fa direttamente alzare il coperchio delle pentole per scegliere la pappa (si', grazie! con riflessione: a che cazzo servono i menu' quando puoi scoperchiare e annusare?)
E come dimenticare il pastore che approfittando del mio intenerimento per gli agnellini, intona una vecchia canzone italiana?
Insomma, attraversiamo Spartera e Lefkimmi e un altro paio di villaggetti sperduti, giusto il tempo di ammirare due caproni che si scornano in un cortile, incitati dalla vecchietta proprietaria a fotografarli.
Infine arriviamo a Vitalades, io con una spalla praticamente lussata e Luca con una congestione in corso, ma ce l'abbiamo fatta e 23 km come prima tappa sono un massacro, ve lo assicuro.
Non ci resta che un'ascesa quasi mistica alla nostra stanza, seguendo una ragazzina scalza e un cagnolino irrequieto in cima a una collinetta che si affaccia sul mare.

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